
Fagiolini: semina, caratteristiche, malattie
Appartenente alla famiglia delle Leguminosae, il fagiolino – detto anche cornetto o tegolina – è un esemplare di Phaseolus vulgaris che non ha ancora raggiunto la sua piena maturazione.
Il fagiolino: le caratteristiche
Il Phaseolus vulgaris è una pianta originaria dell’America centrale importata in Europa in seguito alla scoperta dell’America. Ha gradualmente sostituito le varietà autoctone e sub-sahariane per la facilità della coltivazione e la maggiore resa della pianta.
Teme molto il freddo e le gelate e può essere seminata a partire da primavera e fino all’estate inoltrata.
Nel predisporre la semina del Phaseolus vulgaris si seguono le stesse regole riservate al fagiolo: per questo motivo le piante devono essere distribuite in file o postarelle.
Ci sono due varietà distinte tra loro per sviluppo nella crescita:
- Nane, con un ciclo colturale breve, ideali per arricchire il terreno di azoto nelle colture a rotazione;
- Rampicanti, con uno sviluppo più lento e non permettono dunque la pianificazione di raccolti frequenti.
Il fagiolino nell’alimentazione
Il 90% del fagiolino è composto d’acqua, qualità questa che rende l’alimento, dal punto di vista nutrizionale, più simile agli ortaggi che ai legumi e adatto alle diete ipocaloriche. È ricco di fibre, sali minerali, vitamina A e vitamina C.
Viene anche definito “mangiatutto”, poiché l’intero baccello è edibile e viene quindi utilizzato interamente senza procedere alla sgranatura dei semi, come avviene invece con piselli o ceci.
Le varietà più diffuse di mangiatutto sono:
- Anellino giallo e verde
- Beurre de rocquencourt
- Bobis bianco
- Bobis a grano bianco e bobis a grano nero
- Cornetto largo giallo e cornetto largo verde
- Nano burro mangiatutto
- Nerina mangiatutto
- Paguro fagiolato mangiatutto
- Prelude dwarf mangiatutto
- Slenderette mangiatutto
- Superpresto mangiatutto
- Trionfo violetto mangiatutto
- Wade mangiatutto
È sconsigliabile consumare crudo il Phaseolus vulgaris (così come tutti i legumi in genere) perché è solo attraverso una lunga cottura che la fasina, proteina velenosa in esso contenuta, viene distrutta.
Avversità nella coltura
Gli afidi sono i maggiori nemici dei fagiolini anche perché trasmettono alla pianta diverse virosi dannose; tra le malattie fungine, la ruggine provoca i danni maggiori; si manifesta con colorazione arancio scuro che aggredisce le foglie, che progressivamente ingialliscono fino a cadere.
Tra le patologie che colpiscono l’intera pianta provocando gravi danni ricordiamo l’Antracnosi (Colletrotrichum lindemuthianum): favorito dalla elevata umidità il controllo della malattia in campo passa attraverso l’applicazione di buone pratiche agricole (utilizzo di seme sano, adeguati avvicendamenti, impiego di varietà meno suscettibili) e uso oculato degli agrofarmaci.